Francesco Petrarca - Opera Omnia >>  Salmi penitenziali
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Tradotto da Ambrogio Levati


SALMO I


1. Ohimè misero! che mi feci inimico il mio Redentore, e contumace trascurai sua legge.

2. Diedi spontaneamente le spalle al retto cammino; e qua e là fui trascinato per iscoscesi calli.

3. Penetrai in ogni aspro ed inaccessibile luogo, e dappertutto mi si appresentarono travaglj ed angustie.

4. Or l'uno, or l'altro vidi della greggia de' bruti; ed il mio ostello fu intra le tane delle belve.

5. Vissi con compiacenza in mezzo alle ansietà, e fra le spine distesi il mio covile.

6. M'addormentai nella ruina, e sperai posa nei tormenti.

7. Ora adunque che farò? Ove mi volgerò in tanti pericoli? Tutte caddero le forme appariscenti della mia adolescenza.

8. Ed io son fatto somigliantissimo ad naufrago, che perdute le merci nuota ignudo, agitato dai venti e dal pelago.

9. Sono allontanato dal porto e non trovo la via della salvezza. Ma vengo trascinato a sinistra.

10. Ho vista tenue; ma per ciò a me ne sorge un più grave duello, posciachè m'adiro con me stesso, e sono infesto alla mia anima.

11. Mi sdegno colle mie colpe, ma sono oppresso da una gran mole di miserie; nè v'ha luogo a respirare.

12. Spesso tentai la fuga, e meditai di scuotere l'antico giogo; ma é desso inerente alle ossa.

13. Oh se finalmente giù cadesse dal mio collo! e cadrà immantinenti, se tu, o altissimo, lo comanderai.

14. Oh se m'adirassi in siffatta guisa con me, a cagione de' miei errori, da amar te quantunque tardi!

15. Ma molto ne temo, perché la mia libertà fu dalle mie istesse mani rovesciata.

16. Giustamente sono tormentato, perché acconsentii: son martoriato da un degnissimo travaglio.

17. Che cosa mai da demente mi sono procurato! Io stesso ho tessuta la mia catena, e volendo caddi nelle insidie della morte.

18. L'inimico spiegò le reti ovunque io me ne gissi, e tese lacci a' miei piedi.

19. Io li disprezzai e sicuro mossi i passi per luoghi sdrucciolevoli, e blandii me stesso in mezzo alle colpe.

20. Credetti che la beltà della giovinezza non venisse meno, e seguii l'impeto che mi trascinava.

21. E meco medesimo dissi: perché prima di esser giunto alla metà pensi all'estremo? ciascuna età ha i suoi confini.

22. Vede Iddio queste cose, ma se ne ride; sarà facilissimo al perdono, potrai convertirti quando vorrai.

23. Allora la pessima consuetudine vendicò il suo schiavo, e pose addosso le mani a me indarno riluttante.

24. Non ho dove fugga; perciocchè ed io sono avvinto ed il mio rifugio é lontano.

25. Morirò nelle mie colpe se dall'alto non mi si porge aita.

26. Noi meritai, il confesso, ma tu, o Signore, abbi misericordia, e stendi la tua mano a chi perisce.

27. E memore delle tue promesse toglimi dalle fauci dell'inferno.

28. [Gloria Patri et Filio et Spiritui sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in secula seculorum. Amen.]


SALMO II


1. Invocherò colui che ho offeso, senza averne temenza; richiamerò colui che lunge ributtai, né mi prenderà vergogna.

2. Rinverdirò la perduta speranza; oserò sollevar di nuovo gli occhi al ciclo da queste tenebre.

3. Quivi abita il mio Redentore, che é possente a cavarmi dagli abissi.

4. [Et gelidis artubus spiritum infundere, et extrahere iacentem de sepulcro.]

5. Io perii in me stesso, ma in lui mi rimane sempiternamente la vita e la salute.

6. Egli impera alla morte; egli dona la vita e la restaura. Vieta egli forse di sperare miglior sorte?

7. Fuggano veloci coloro che mi atterriscono; troppo grande é il mio peccato, ma immensa é la misericordia del Signore.

8. Peccai infelice, aggiungendo alle malvagie cose le peggiori, e fui acerrimo inimico di me stesso.

9. Pure una sola goccia benché tenue del sacro sangue tergerà tutte le mie sordidezze.

10. Ma affinché io gema, spezza questo sasso, o Signore, e dal durissimo adamante scaturiscano i rigagnoli.

11. E limpide fonti discendano nello stabbio, in cui assiduamente si voltola il truce cinghiale.

12. Si cancellino le vetuste macchie, onde ti possa piacer d'abitare in me.

13. La rimembranza delle mie miserie mi torni alla mente lungo la notte, e nel giorno mi apparisca la speranza della salute.

14. Possa io temperare le liete venture colle tristi; purchè non ponga giammai in obblìo le tue misericordie.

15. Ed a quanti mali tu mi abbia sottratto; e come non abbia abbandonata l'anima mia in mezzo a molti pericoli.

16. Penitente piangerò le commesse colpe, sospirerò dietro la felicità, temerò sempre di me stesso, non dispererò giammai della tua bontà.

17. Il mio talamo divenga il mio purgatorio; il mio letticciuolo sia conscio delle mie lagrime.

18. Ed io soffra il dolore nel mio corpo anzi che cadere precipitoso nell'abisso.

19. Miserere di me, o Signore, miserere; non abbandona la tua opera, o mio liberatore, o mia ultima speranza.

20. [Gloria Patri et Filio et Spiritui sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in secula seculorum. Amen.]


SALMO III


1. Abbi pietà, o Signore, de' miei dolori; abbastanza infelice mi avvoltolai, ed ammarcii nel brago de' miei peccati.

2. Che rimane ormai a me afflitto? Passò inutilmente il tempo, spesi la vita in consiglj.

3. La morte mi si appresenta innanzi agli occhi, e la tomba ultima casa, e lo stridore ed il gemito dell'eterno fuoco.

4. E fino a quando mi deluderà l' odierna giornata coll'aspettazione dell'indomani? Quando mai io comincierò a ritornare a te?

5. Abbonaccia i fiotti, e le procelle dell'animo, illumina il consiglio del mio cuore, e poni una meta a' miei travaglj.

6. Tu che mi largisti l'intelletto, dammi anco la volontà di ben fare, e riducila ad atto, onde non sia confuso dai rimbrotti di non aver fatto uso del tuo dono.

7. Toglimi dal servaggio del tuo nemico, e vieta che egli insulti all'opera delle tue mani, giacché altri non v'ha che lo proibisca.

8. Mi libera dai supplicj eterni; mi servano in parte di ammenda i travaglj, da' quali ogni dì sono crucciato.

9. Chiedi l'ammenda in questa vita, e da queste.

10. Riducimi sulle tue vie prima del tramontare del sole; perocchè già annotta, e la notte é amica ai ladroni.

11. Se poco é il chiamarmi, costringimi anche; fa come ti talenta, purché io non pera.

12. Mi guarda, o Signore, mi soccorri; giacché solo conosci tutte le mie miserie.

13. [Gloria Patri et Filio et Spiritui sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in secula seculorum. Amen.]


SALMO IV


1. Giova il ricordare i tuoi doni, o Signore, onde la confusione stia innanzi ai miei occhi, ed il rossore dipinga le mie guancie.

2. Così forse ti prenderà compassione di me, quando non mi vedrai immemore del tutto di ciò che mi donasti, o ottimo largitore .

3. Tu per me creasti il cielo e le stelle, perciocchè qual bisogno avevi tu di siffatte cose?

4. Tu per me desti principio alle vicende delle stagioni ed al sole ed alla luna, e sceverasti la luce dalle tenebre.

5. [Aer opus digitorum tuorum; serenitatem ac nubes tu fecisti, et ventos et pluvias.]

6. Circondasti colle acque la terra; facesti le fonti ed i mari, le valli ed i piani, i monti, i laghi, i fiumi.

7. Hai per entro renduti fecondi tutti questi corpi con varj semi, e per ogni dove adornati gli hai con moltiplice schiatta.

8. Vestisti i campi con verdeggianti erbe, e distinguesti i colli coi fiori', e le selve colle foglie dei rami.

9. All'affaticato preparasti riposo, al riscaldato le ombre degli alberi, a chi va a diporto i recessi amenissimi.

10. A chi ha sete porgesti le limpide fonti, a chi, ha farne bacile ed alimenti d'ogni genere.

11. Di quanti amatori d'ogni maniera hai riempite le terre, i mari, e gli spazj dell'aere intorno a noi diffuso? Chi enumererà tutte queste cose?

12. Tutte queste cose hai sottoposte al piede dell'uomo, che tanto amasti da essergli largo perfino di varj diletti.

13. Né meno che cogli altri molti fosti generoso con me, cui concedesti singolari grazie.

14. Tu adornasti il corpo dell'uomo a preferenza di tutte le altre creature, tu le sue membra collocasti con maraviglioso ordine.

15. Tu gli desti un volto imperioso e sereno, suscettivo del suo spirito, e contemplatore del cielo.

16. Aggiugnesti innumerevoli arti, colle quali più adorna si rendesse la vita, e desti la speranza di un'eterna beatitudine.

17. Hai mostrata la via, nella quale camminar si dovesse, hai aperto l'adito ne' tuoi tabernacoli; hai ammonito che cosa si debba schivare, e da dove ritrarre il piede.

18. Deputasti a ciascuno un compagno ed una scorta perpetua : contemplasti tutti i miei passi quasi da una specola, fosti testimonio de' miei errori.

19. Sostenesti me cadente, mi confermasti vacillante, mi dirigesti errante, mi alzasti prostrato, mi risuscitasti morto.

20. Ti prese tante volte misericodia de' miei travaglj; mentre non di pietà ero degno, ma di odio.

21. E per quali miei meriti ho ricevuti sì grandi, sì preclari beneficj gratuitamente ed indegno?

22. Vedi tu stesso che cosa io ti debba retribuire; ciò nulla meno abbi pietà di nuovo, e soccorrimi, perché io senza di te muojo.

23. Non ti rammenta mai più la mia ingratitudine; ma riduci alla salvezza l'anima mia, che ormai più nulla confida nelle sue forze.

24. [Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in secula seculorum. Amen.]


SALMO V


1. Le mie notti trapassano nella tristezza, e sono agitate da innumerevoli terrori; la coscienza mi scuote se veglio.

2. I miei sonni vengono turbati da varie illusioni, nè mi recano posa ma travaglj, e mi annunciano pestiferi avvenimenti.

3. Li impedisci, o Signore, ed accorri mentre v'hanno gli indizj della morte che si avanza

4. I miei giorni trascorsero nell'amarezza; immortali cure mi legarono, ed io fui esasperato dall'interna lite dell'anima mia.

5. Cammino stanco e curvo per la salma del mio corpo, e mio malgrado rimiro la terra.

6. E dentro e fuori sono molesto a me stesso; dappertutto rinvenni nemici domestici, che mi calpestarono.

7. Fu dischiuso il varco agli stranieri persecutori, e furono vinti i custodi delle mura.

8. Ed io sepolto nel sonno ed incauto fui oppresso in mezzo alle tenebre della notte.

9. Nessuna speranza di salute io nutro, nessuno presidio spero d'altronde, fuorchè dalla tua misericordia.

10. Soccorrimi, affrettati, porgimi aita.

11. [Gloria Patri et Filio et Spiritui sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in secula seculorum. Amen.]


SALMO VI


1. Mi ricinsero i miei nemici incalzandomi con molteplici spade.

2. Io sventurato intorpidii, tremai, ed un veemente orror della morte piombò sovra me.

3. [Incubui in baculum meum et dixi: ecce perferam, nec succumbam.]

4. Non rivolsi gli occhi all'Oriente, nè attesi l'ajuto d'onde attendere lo dovea, nè ho sperato siccome si conveniva.

5. Imperò all'improvviso mi abbandonò il firmamento, cui mi folciva, ed io prono inver la terra fui prostrato.

6. Nel cadere conobbi quanto fievolmente me ne stessi ritto: i ladroni insultarono a me stramazzante.

7. E spogliatomi delle molte delizie, che da lunge avea ricerche, mi deformarono colla tabe e col sangue.

8. Mi rifinirono con gravissime ferite, e semivivo e nudo mi lasciarono nel deserto.

9. Trafissero il mio capo ed il mio petto, ma sotto i miei precordj gavazzarono più crudelmente.

10. Ivi la piaga si putrefece: ivi paventai per la mia vita: ivi, o Signore, adopera velocemente le tue mani.

11. Perciocchè tu vivi, o mio Salvatore, e queste cose rimirando dall'alto, tacesti, e le tolerasti, perchè io le meritava.

12. Ti prenderà forse pietà di me, tu soffrirai fino alla fine; giacchè tu solo puoi impor leggi alla morte.

13. Tu allontanerai i carnefici alla mia fine; giacchè ogni mia più grande speranza è riposta in te; e tu mi salverai dalle mani degli empii.

14. [Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in secula seculorum. Amen.]


SALMO VII


1. Io pensava di star ritto mentre caddi: guai a me che troppo duramente fui gittato contro la terra.

2. Inorridisco, ed ancor mi sento tremar le vene ed i polsi nel rimembrare ove e d'onde io sia ridotto.

3. Avea riposto la fidanza nelle mie forze, e grandi cose mi riprometteva.

4. Mi creava sempre nuovi sogni, e ne fruiva: ora deluso mi sveglio in mezzo alle lagrime.

5. Fui sicuro ne' pericoli, lieto in mezzo alle calamità, e reputai di rinvenire un porto infra le tempeste.

6. Ficcai gli occhi in mezzo alle nebbie: seguii vie traverse e tortuose, e lusinghiere per mio danno.

7. Tu ben conosci, che fosti la meta, cui io sempre tendeva, ma credendo di poter venire nel tuo grembo da me solo, indietreggiai per inestricabili anfratti

8. M'avvengo ora d'esser cinto per ogni dove dalle insidie; mi pento di un sì diuturno errore; ne perciò m'arresto dove sia la quiete.

9. Ho in odio me stesso, ogni cosa opero con noja; soffro violenza, e non mi lice fare altrimenti.

10. L'antico costume opprime il nuovo divisamento, e ricado nelle consuete cose, che una fiata mi andarono a grado.

11. Quante volte badigliando ritornai al vomito? indi mosso a stomaco di me medesimo, dissi: e fino a quando tu farai ciò, e quale sarà mai la fine?

12. So che questo è un giusto supplizio dell'animo insolente, che mi trasse in ruina: io era un nulla; eppure alzai superbo il sopracciglio.

13. Conosco che l'uomo ha nessuna fiducia fuorchè in Dio: se io veggo corto, una più chiara luce mi illumini.

14. Togli da me, o Signore, lo spirito di presunzione, e donami la umiltà a te accetta.

15. Onde sconsigliatamente non mi innalzi, e non mentisca ancora di me a me stesso; ma perseveri nel timore di te.

16. Io sono limo ed ombra tenue, e fumo esposto all'impeto dei venti: mi sembra di essere di tale avviso.

17. Così possa sempre pensarla di te; ed in questa opinione possa con costanza e salute rimanere sotto l'ombra tua.

18. Quantunque volte fia che me ne diparta, cadrò, e sarò il ludibrio de' miei persecutori.

19. Lo temo per prova; già mi coprì una somigliante ruina.

20. Ed ancora non fui sì valente di sorgere ma sono incalzato da inenarrabili sventure.

21. Così da lungo tempo mi avvolgo nel sangue, e giaccio nel brago delle mie concupiscenze.

22. Alzami, o Cristo, e mi sostieni colla misericordia, onde non cada negli estremi.

23. [Gloria Patri et Filio et Spiritui sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in secula seculorum. Amen.]







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